ABC della cooperazione internationale

A

  • Attore non statale

    Oggigiorno vi sono sempre più attori non statali, come ad esempio gruppi armati e imprese militari e di sicurezza private, coinvolte in conflitti armati. Il diritto internazionale umanitario è giuridicamente vincolante non solo per gli Stati, ma anche per gli attori non statali.

  • Assistenza sanitaria primaria

    Secondo la dichiarazione di Alma Ata del 1978, «l’Assistenza Sanitaria Primaria è l’assistenza sanitaria essenziale basata su metodi e tecnologie pratiche, scientificamente valide e socialmente accettabili, resa accessibile a tutti gli individui e famiglie della comunità attraverso la loro piena partecipazione e ad un costo che la comunità e il paese possano sostenere in ogni stadio del loro sviluppo, nello spirito dell’auto-fiducia e della auto-determinazione. Essa è parte integrale sia del sistema sanitario del paese, del quale essa assume la funzione centrale ed è punto focale, sia dello sviluppo generale sociale ed economico della comunità».

  • Assemblea generale delle Nazioni Unite

    L’Assemblea generale è uno dei sei organi principali delle Nazioni Unite. Vi partecipano tutti gli Stati membri nonché gli Stati osservatori dell’ONU per discutere di questioni riguardanti i diritti umani, lo sviluppo, la pace e la sicurezza (tutti i temi previsti dallo Statuto delle Nazioni Unite). Ciascuno dei 193 Stati membri dispone di un voto, a prescindere dalla dimensione o dal numero di abitanti. L’Assemblea si riunisce ogni anno fra settembre e dicembre presso la sede dell’ONU a New York e le sue decisioni (risoluzioni) hanno il carattere di raccomandazioni non vincolanti.

  • Arma di distruzione di massa

    Le armi di distruzione di massa sono considerate le più pericolose e comprendono le armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari. L’ONU si batte per eliminare questo tipo di armi, che porta all’uccisione di un grande numero di persone, causando lesioni gravi. Un’unica arma del genere è in grado di distruggere una città intera e causare milioni di morti, generando ripercussioni catastrofiche sul lungo periodo sia per l’ambiente che per gli esseri umani.

  • Arma chimica

    Le armi chimiche sono definite dalla Convenzione sulle armi chimiche (Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione), entrata in vigore nel 1997, come «ogni composto chimico il quale attraverso la sua azione chimica sui processi vitali può causare la morte, l’incapacità temporanea o un pregiudizio permanente ad essere umani o animali.» Sono considerate armi di distruzione di massa. Degli esempi sono il cloro e l’iprite (gas mostarda).

  • Arma biologica

    Le armi biologiche sono armi che diffondono batteri, virus, funghi, ecc. con lo scopo di indebolire o uccidere il nemico. Sono considerate armi di distruzione di massa. Le armi biologiche sono disciplinate dalla Convenzione sulle armi biologiche (Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione e immagazzinamento delle armi batteriologiche (biologiche) e sulle armi tossiche e sulla loro distruzione) del 1972, entrata in vigore nel 1975 e ratificata dalla Svizzera nel 1976.

  • Aiuto umanitario

    Interventi di soccorso intrapresi da organizzazioni internazionali e non governative a favore di vittime di conflitti, catastrofi naturali o causate dall’essere umano.

  • Aiuto d’urgenza

    Aiuto istituzionale (per esempio di uno Stato) rivolto a persone in situazione d’emergenza al fine di preservare la loro esistenza e dignità umana.

  • Aggressione

    Si parla di aggressione quando uno Stato impiega la forza armata contro la sovranità, l’integralità territoriale o l’indipendenza politica di un altro Stato. Il diritto internazionale vieta il principio stesso dell’uso della forza, ammette tuttavia due eccezioni: da un lato la legittima difesa a determinate condizioni; dall’altro il mantenimento o il ripristino della pace e della sicurezza internazionale, in base a una decisione del Consiglio di sicurezza dell’ONU, presa in virtù del Capitolo VII dello Statuto delle Nazioni Unite.

  • Agenzia centrale di ricerca della Croce Rossa

    Istituita sotto l’egida del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), l’Agenzia centrale di ricerca ha sede a Ginevra. È l’organizzazione che ha sostituito l’Agenzia centrale di informazione sui prigionieri di guerra, che durante le due guerre mondiali aveva difeso i diritti dei prigionieri di guerra e il diritto delle famiglie di conoscere la sorte dei propri familiari. L’Agenzia centrale di ricerca collabora con i servizi d’informazione ufficiali, i delegati del CICR e altre istituzioni attive sul terreno. Coordina la ricerca di persone scomparse, fornisce informazioni sui prigionieri di guerra e su altre persone arrestate, organizza trasferimenti e rimpatri, trasmette messaggi e favorisce i ricongiungimenti familiari.

B

  • Buoni uffici

    I buoni uffici sono gli sforzi intrapresi da una terza parte (ad es. uno Stato o un’organizzazione internazionale) per risolvere in modo pacifico un conflitto fra due o più parti coinvolte, con lo scopo di instaurare un dialogo e giungere a una soluzione negoziata. Queste iniziative comprendono la messa a disposizione di un luogo di riunione, la partecipazione a un’operazione internazionale di mantenimento della pace (OMP) o la mediazione fra le parti di un conflitto favorendone il dialogo. La politica svizzera dei buoni uffici prevede ruoli di mediazione, mandati di potenza protettrice e Stato ospite. Ginevra funge da luogo d’incontro per questi buoni uffici.

  • Brevetto

    Titolo di protezione per un’invenzione tecnica (come ad esempio la scoperta di una molecola per un medicamento). Un brevetto permette di vietare a terzi l’utilizzazione per fini commerciali della propria invenzione per un periodo di massimo 20 anni.

  • Big pharma

    «Big pharma» è un termine inventato con il quale ci si riferisce alle industrie farmaceutiche che realizzano maggiori profitti ed è talvolta utilizzato per denunciarne il carattere poco etico e l’interesse per il profitto finanziario piuttosto che per la salute pubblica. Assume solitamente una connotazione negativa.

C

  • Crimine di guerra

    Costituiscono crimini di guerra le infrazioni gravi alle Convenzioni di Ginevra del 1949 che tutelano le persone o i beni nonché tutte le violazioni gravi contro le leggi e gli usi vigenti nei conflitti armati internazionali o non. Fra queste infrazioni si citano l’omicidio volontario, la tortura, la deportazione, i trattamenti inumani, la detenzione illegale, la presa in ostaggio, l’attacco intenzionale conto civili o beni civili, l’arruolamento di bambini nelle forze armate, lo stupro o il saccheggio. Gli Stati hanno l’obbligo di giudicare o estradare le persone sospettate di aver commesso crimini di guerra sul proprio territorio.

  • Crimine di genocidio

    Sono considerati crimini di genocidio gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Fra questi rientrano: omicidio, lesione grave all’integrità fisica o mentale, misure volte a impedire le nascite o a provocare la distruzione fisica di un gruppo, trasferimento forzato di bambini da un gruppo a un altro. La prevenzione e la repressione del crimine di genocidio sono oggetto di una convenzione dell’ONU adottata nel 1948.

  • Crimine contro l’umanità

    Le azioni che causano grandi sofferenze o gravi lesioni all’integrità fisica o mentale costituiscono crimini contro l’umanità quando commessi intenzionalmente e nel quadro di un attacco generalizzato o sistematico ai danni della popolazione civile. Fra questi rientrano l’omicidio volontario, lo sterminio, la riduzione in schiavitù, la deportazione, la privazione della libertà in violazione dei principi del diritto internazionale, la tortura, lo stupro, la schiavitù sessuale, la prostituzione forzata, la gravidanza o la sterilizzazione forzata o qualsiasi altra forma di violenza sessuale grave, la persecuzione per motivi di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale, religioso o sessista, il crimine di apartheid nonché le sparizioni forzate.

  • Corte penale internazionale (CPI)

    La Corte penale internazionale (CPI), istituita sulla base dello Statuto di Roma, in vigore dal 2002, ha sede a l’Aia, Paesi Bassi. La CPI persegue gli individui sospettati di avere commesso i crimini più gravi che interessano l’intera comunità internazionale: genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimini di aggressione. La CPI è sussidiaria alle giurisdizioni nazionali, il che significa che interviene unicamente se le autorità nazionali competenti non hanno la volontà o la capacità di portare veramente a termine e in modo serio l’inchiesta o le azioni legali.

  • Cooperazione internazionale

    Cooperazione internazionale significa che più paesi discutono/cooperano/partecipano a un progetto comune. Questa cooperazione può essere bilaterale (fra due paesi) o multilaterale (fra più paesi).

  • Convenzioni di Ginevra

    Le quattro convenzioni di Ginevra sono accordi o trattati internazionali molto importanti, che costituiscono i pilastri del diritto internazionale umanitario. Disciplinano la protezione delle vittime di guerra nonché i mezzi e metodi di guerra. La prima convenzione risale al 1864 per iniziativa di un ginevrino, Henry Dunant, padre fondatore del Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa (CICR).

  • Convenzioni dell’Aia

    In occasione delle due Conferenze della Pace tenutesi all’Aia, Paesi Bassi, nel 1899 e nel 1907, sono state elaborate varie convenzioni volte a regolamentare la condotta della guerra. È stato in particolare vietato l’utilizzo di armi che causano sofferenze inutili. Nel 1954 queste convenzioni sono state completate dalla Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e dai due relativi protocolli aggiuntivi del 1954 e del 1999.

  • Convenzione (internazionale)

    Accordo o trattato stipulato tra una o più parti che istituisce, modifica o estingue determinati obblighi. A livello internazionale, una convenzione è un accordo preso fra più paesi, organizzazioni internazionali o ONG.

  • Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

    Il Consiglio di sicurezza è uno dei principali organi dell’ONU, incaricato del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. È composto da 15 Stati: i cinque membri permanenti aventi diritto di veto (che conferisce loro la possibilità di bloccare una risoluzione malgrado l’approvazione della maggioranza), ovvero Francia, Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Cina, nonché dieci membri non permanenti eletti per una durata di due anni e di cui la metà viene riconfermata ogni anno. La Svizzera dispone per la prima volta di un seggio di membro non permanente per il periodo 2023-2024. Il Consiglio di sicurezza prende decisioni (per esempio riguardo a sanzioni economiche o politiche, ovvero misure punitive ai danni di uno Stato con l’obiettivo di forzare quest’ultimo a rispettare i propri impegni, o a interventi in altri paesi se i rispettivi governi violano il diritto umanitario) affinché la pace e la sicurezza internazionale siano rispettate. Contrariamente all’Assemblea generale, ha la facoltà di adottare decisioni (risoluzioni) vincolanti per tutti gli Stati membri dell’ONU.

  • Conflitto armato

    È il contesto nel quale si applica il diritto internazionale umanitario. Siccome la nozione di conflitto armato non è definita in alcuna delle convenzioni pertinenti, la giurisprudenza ha formulato la seguente definizione: «Un conflitto armato esiste ogni volta che ci sia ricorso alla forza armata tra Stati o una violenza armata prolungata tra le autorità governative e gruppi armati organizzati o tra questi gruppi all’interno di uno Stato». Viene dunque fatta distinzione fra conflitto armato internazionale e non internazionale. Per essere considerato tale, un conflitto armato non internazionale deve tuttavia presentare una certa intensità e un certo grado di organizzazione da parte del o dei gruppi armati: le tensioni e i disordini interni quali sommosse, violenze isolate o sporadiche o altri atti simili non rientrano nel campo di applicazione del diritto internazionale umanitario.

  • Combattente

    Nel contesto di un conflitto armato internazionale sono considerati combattenti tutti i membri delle forze armate, fatta eccezione per il personale sanitario e religioso. Sono autorizzati a compiere atti di guerra leciti senza rischiare alcun perseguimento penale o giudiziale («privilegio del combattente»). In determinate circostanze, lo status di combattente può essere riconosciuto anche a persone che prendono parte a leve di massa per difendere il proprio territorio, a volontari e membri di milizie o altri movimenti di resistenza. I combattenti catturati godono dello status e delle garanzie attribuite ai prigionieri di guerra.

  • Civili / popolazione civile

    Fino al 1949 il diritto internazionale umanitario tutelava anzitutto membri delle forze armate feriti, malati, naufragati o in stato di cattura. Grazie alla Convenzione di Ginevra del 1949, questa protezione è stata estesa alla popolazione civile in tempi di guerra. I protocolli aggiuntivi del 1977 hanno esteso e rafforzato le garanzie concesse prevedendo un regime speciale per determinate categorie di civili (donne, bambini, rifugiati, giornalisti).

  • Caschi blu

    I caschi blu sono la forza di mantenimento della pace dell’ONU. Composti da militari, agenti di polizia e civili, i caschi blu coadiuvano le operazioni di mantenimento della pace (OMP), con la missione di preservare o ripristinare la pace (ad esempio proteggendo civili, difendendo i diritti dell’uomo e promuovendo lo Stato di diritto). Essi sono incaricati da tutti gli Stati membri e che operano sotto l’autorità delle Nazioni Unite.

D

  • Disarmo

    L’Assemblea generale definisce il disarmo come l’eliminazione di tutte le armi di distruzione di massa, nonché la riduzione delle forze armate e degli armamenti convenzionali. Esistono varie organizzazioni dell’ONU dedicate a questo scopo, come l’Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul disarmo (UNIDIR) e l’Ufficio delle Nazioni Unite per il disarmo (UNODA).

  • Diritto internazionale umanitario

    Il diritto internazionale umanitario (DIU) prescrive regole riconosciute a livello internazionale per limitare gli effetti dei conflitti armati. Tutela le persone che non prendono (più) parte ai combattimenti e limita i mezzi e i metodi di guerra. La grande maggioranza delle disposizioni riguarda i conflitti internazionali, ovvero fra Stati. Oggigiorno la maggior parte dei conflitti armati a cui assistiamo sono conflitti interni (ad es. guerre civili), dove le regole del diritto internazionale umanitario direttamente applicabili sono molto poche. Da non confondere con i diritti umani (anche chiamati diritti dell’uomo), applicabili a tutte le persone in qualsiasi momento.

  • Diritto di veto

    Il diritto di veto conferito ai cinque Stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU (Cina, Stati Uniti, Russia, Francia e Regno Unito) permette loro di opporsi a una decisione comune, che non potrà dunque essere adottata. Questo può indurre a una situazione di stallo.

  • Diritti umani

    I diritti umani (o diritti dell’uomo) sono diritti fondamentali di cui ogni persona dispone senza eccezione. Fra questi rientrano ad esempio il diritto alla vita, all’educazione e a un processo equo. Organizzazioni internazionali come ad esempio l’ONU si battono per la protezione e l’applicazione di questi diritti. L’Assemblea generale dell’ONU ha dunque adottato nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani, che in 30 articoli stabilisce le libertà e i diritti fondamentali volti a proteggere, per quanto possibile, tutte le persone in tutti i Paesi del mondo. Inoltre, gli Stati contribuiscono alla messa in atto dei diritti umani integrandoli nelle rispettive costituzioni, ad esempio. Contrariamente al diritto internazionale umanitario, applicabile esclusivamente in tempi di guerra, i diritti umani come attualmente intesi si applicano a tutte le persone e in qualsiasi momento.

  • Diritti fondamentali

    I diritti fondamentali sono l’insieme dei diritti essenziali che lo Stato conferisce al suo popolo. In Svizzera sono definiti nella Costituzione federale e sono composti dai diritti umani e dalle libertà fondamentali.

  • Dignità umana

    La dignità è il rispetto, la considerazione o il riguardo che qualcuno o qualcosa merita. La dignità dell’essere umano è il principio secondo cui una persona non debba mai essere trattata come un oggetto o come uno strumento per raggiungere un obiettivo.

  • Dichiarazione universale dei diritti umani

    Il 10 dicembre 1948, i 58 Stati membri che allora costituivano l’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani (DUDU). Questo documento fondatore, tradotto in oltre 500 lingue, è fonte d’ispirazione per promuovere l’esercizio universale dei diritti umani e costituisce la base per la protezione internazionale dei diritti umani. Per commemorare la sua adozione, il 10 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani.

  • Diaspora

    Dispersione di un popolo o di un gruppo etnico nel mondo. La nozione di diaspora è per esempio spesso utilizzata con lo scopo rivendicare un’identità comune malgrado la dispersione del gruppo.

E

  • Epidemia

    Un’epidemia definisce la manifestazione massiccia e rapida di una malattia infettiva. Solitamente si tratta di un fenomeno limitato per quanto attiene a spazio e tempo (contrariamente a una pandemia, caratterizzata da propagazione mondiale). L’influenza invernale può essere epidemica.

  • Endemia

    Permanenza costante di una malattia infettiva in una data regione, dove la malattia vi imperversa permanentemente o in modo latente e colpisce un’importante fetta di popolazione. La presenza della malattia è dunque nota e segnalata, non significa però che questa sia in aumento o si stia diffondendo. Storicamente, malattie come la lebbra o il tetano nei bambini potevano essere endemiche in Europa, ma non lo sono più grazie allo sviluppo di vaccini e al miglioramento del tenore di vita. Oggigiorno la dengue, la febbre gialla e la malaria sono esempi di malattie endemiche in determinate parti del mondo.

  • Emigrazione

    Azione di lasciare il proprio Stato di residenza per stabilirsi in uno Stato straniero. Il diritto internazionale riconosce a ciascun individuo il diritto di abbandonare qualsiasi paese, compreso il proprio, e ammette una restrizione di tale diritto unicamente in circostanze eccezionali. Questo diritto di uscita non è affiancato da alcun diritto di entrare sul territorio di uno Stato diverso da quello di origine.

  • Emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC)

    Evento straordinario che, come sancito dal Regolamento sanitario internazionale, si ritiene possa costituire un rischio per la sanità pubblica in altri Stati a causa della diffusione internazionale di malattie, e richiedere potenzialmente una risposta internazionale coordinata; (Regolamento sanitario internazionale , 2005)

F

  • Fusione nucleare

    La fusione nucleare è il processo fisico per cui due nuclei atomici si uniscono per formare un nuovo nucleo, emettendo una quantità maggiore di energia. È la ragione per cui il sole e le stelle brillano: emettono energia, e l’energia del sole permette l’esistenza della vita sulla terra. Per funzionare, la bomba all’idrogeno ad esempio si avvale del processo di fusione.

  • Fuga di cervelli

    Emigrazione permanente o di lunga durata di lavoratori qualificati a scapito dello sviluppo economico e sociale del paese d’origine. Il termine si estende altresì alla mobilità studentesca, potenziale flusso di forza lavoro qualificata. L’espressione «fuga di cervelli» evoca l’esistenza di un tasso di esodo considerato eccessivo da parte del paese d’origine. Il fenomeno non colpisce solo i paesi in via di sviluppo, ma anche, in proporzione variabile, i paesi sviluppati.

  • Fondazione filantropica

    Fondazione creata da una o più persone utilizzando una parte del loro patrimonio o organizzando raccolte di fondi privati, con l’obiettivo di realizzare un’opera di interesse generale senza scopo di lucro.

G

  • Genocidio

    Il termine genocidio è stato utilizzato per la prima volta nel 1944 da Raphaël Lemkin. Etimologicamente è composto da genos, che in greco significa «razza» o «tribu», e dal suffisso latino cide, che rimanda al concetto di «uccidere». Nel 1946 il genocidio è stato riconosciuto per la prima volta come crimine di diritto internazionale da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (A/RES/96-I).

I

  • Istituzione multilaterale

    Un’istituzione multilaterale è un organismo che può svolgere attività a livello internazionale. L’ONU ad esempio è un’istituzione multilaterale, poiché definisce regole fra più paesi e può operare nella scena internazionale.

  • Inquinamento

    L’inquinamento è il degrado dell’ambiente per mezzo di sostanze potenzialmente tossiche, si parla ad esempio di inquinamento dell’aria, delle acque e sonoro. Le pratiche scorrette dell’essere umano possono avere conseguenze disastrose per il nostro ambiente, e di conseguenza per la nostra salute e quella del nostro pianeta.

  • Iniziativa Nansen

    L’obiettivo globale dell’iniziativa Nansen è quello di giungere a un consenso per quanto attiene ai principi relativi alla tutela delle persone costrette ad attraversare frontiere a causa di catastrofi naturali o cambiamenti climatici. Ne risulta un’Agenda di protezione delle persone sfollate basata sulla cooperazione internazionale, sulle norme di trattamento delle persone coinvolte e sulle risposte operative.

  • Infezioni sessualmente trasmissibili

    Le infezioni a trasmissione sessuale, chiamate anche con l’acronimo inglese STI (sexually transmitted infections), sono quelle patologie che possono essere trasmesse principalmente attraverso i rapporti sessuali. Spesso, è possibile anche una trasmissione per via non sessuale (attraverso il sangue o le secrezioni corporee). Le infezioni a trasmissione sessuale sono causate da diversi agenti infettivi, alcuni dei quali trasmissibili in modo relativamente semplice. Rientrano fra le STI aids, clamidia, gonorrea (scolo), ecc.

  • Immigrazione

    Azione di recarsi in uno Stato di cui non si possiede la nazionalità, con l’intenzione di stabilirsi.

M

  • Multilateralismo

    Il multilateralismo è una pratica che consiste nel negoziare a livello di almeno tre Stati per definire regole comuni. Questo corrisponde a un mondo in cui tutti gli Stati sarebbero soggetti a una regolamentazione comune, che hanno contribuito a definire, indipendentemente dal loro livello di potere.

  • Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa (CICR)

    Il Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è composto da tre parti indipendenti: il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), la Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) e le Società nazionali. Il Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa (CICR) è retto dai Principi fondamentali (umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità) e unito da un obiettivo centrale: aiutare senza discriminazione chi soffre e contribuire alla pace nel mondo.

  • Movimenti migratori

    I movimenti migratori, chiamati anche flussi migratori, sono lo spostamento del luogo di vita di più persone.

  • Missione permanente

    Una missione permanente è la rappresentanza ufficiale di un paese presso organizzazioni internazionali. La Svizzera dispone quindi di due missioni permanenti a Ginevra per rappresentare la Svizzera all’ONU e all’OMC e AELS, accoglie inoltre a Ginevra le missioni permanenti di quasi tutti gli Stati membri dell’ONU.

  • Mine antiuomo

    Le mine antiuomo sono armi collocate sul terreno o sottoterra, che esplodono al contatto umano o in prossimità di una persona. Sono dunque innescate da questa presenza (che spesso coincide con le vittime).

  • Migrazione

    Spostamento di una persona o di un gruppo di persone fra paesi, o all’interno di un paese fra due diversi luoghi del territorio. La nozione di migrazione incorpora tutti i tipi di movimenti di popoli, a prescindere da causa, composizione e durata, e include in particolare gli spostamenti di lavoratori rifugiati, persone sfollate o sradicate (OIM, 2007).

  • Membro permanente del Consiglio di sicurezza

    I membri permanenti del Consiglio di sicurezza sono cinque: Cina, Russia, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Accanto ai dieci membri non permanenti, costituiscono il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La grande differenza fra le due categorie è che i membri permanenti dispongono del diritto di veto, che consente di bloccare una risoluzione in sede di votazione.

  • Membro non permanente del Consiglio di sicurezza

    I membri non permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sono dieci Stati eletti per un mandato di due anni dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Insieme ai cinque membri permanenti, costituiscono il Consiglio di sicurezza, ma, a differenza dei membri permanenti, non hanno diritto di veto. Per la prima volta, la Svizzera occuperà un seggio come membro non permanente del Consiglio di sicurezza per il periodo 2023-2024.

  • Mediazione e facilitazione

    Per risolvere litigi è possibile coinvolgere una terza parte che organizzi negoziati fra le parti in conflitto: si parla di facilitazione o mediazione. Queste terze parti possono essere l’ONU, organizzazioni regionali, Stati o ONG. Nel quadro della sua politica dei buoni uffici, la Svizzera vanta una lunga tradizione in mediazione e facilitazione.

  • Mantenimento della pace

    Il mantenimento della pace può tradursi in un intervento organizzato a livello internazionale per prevenire, limitare o cessare conflitti interstatali o extra statali.
    A questo scopo possono essere impiegate varie categorie professionali (polizia, militari, civili).

  • Mandato

    Missione conferita a una persona, un’azienda o uno Stato. Questo mandato attribuisce il potere necessario per svolgere la missione al posto di qualcuno.

  • Malattia tropicale

    Malattia infettiva i cui agenti patogeni (virus, batteri, parassiti, ecc.) sono principalmente presenti nelle regioni tropicali e subtropicali. Le malattie tropicali trascurate sono il gruppo di malattie di maggiore impatto per i popoli, fra queste: colera, dengue, difterite, ebola, febbre gialla, malaria, virus Zika, ecc.

  • Malattia orfana

    Denominazione data a malattie rare, che mettono in difficoltà operatori sanitari e pazienti. Spesso non esiste alcun trattamento terapeutico né informazioni chiare al riguardo. Tuttavia, la comunità medica ne conta attualmente oltre 6000, che colpiscono più di 25 milioni di persone in Europa soltanto.

  • Malattia non trasmissibile (MNT)

    Benché non esista una definizione universalmente accettata di MNT, con questa terminologia l’OMS si riferisce alle malattie di lunga durata, di progressione lenta e non contagiose come le malattie cardiovascolari (incidenti cardiovascolari o cerebrali), i tumori, le malattie respiratorie croniche (come la broncopolmonite cronica ostruttiva o l’asma) e il diabete.

  • Malattia infettiva

    Le malattie infettive sono malattie causate da microrganismi patogeni come virus, batteri, parassiti o funghi. Vi rientrano le malattie tropicali o subtropicali come malaria (o paludismo), dengue e lebbra, che imperversano nei paesi tropicali, contro cui occorre lottare facendo capo alla prevenzione e a campagne informative. Sono direttamente trasmissibili da una persona all’altra.

N

  • Non ingerenza

    Nel diritto internazionale, il principio di non ingerenza protegge uno Stato nella misura in cui nessun altro Stato o attore ha la possibilità di interferire nei suoi affari interni, come la politica, le votazioni e le elezioni nazionali.

  • Non ammissione

    Decisione con la quale uno Stato rifiuta l’entrata di una persona sul proprio territorio.

  • Neutralità

    In termini giuridici, neutralità significa che uno Stato decide di astenersi dal partecipare alla guerra, dal fornire mercenari e dal mettere il proprio territorio a disposizione dei belligeranti. Inoltre, il paese è tenuto ad assicurare la propria difesa e a garantire la parità di trattamento dei belligeranti (per esempio per l’esportazione di materiale bellico). Tutto ciò che non rientra in queste disposizioni è deciso individualmente dagli Stati neutri a livello politico e nazionale.

  • Naturalizzazione

    Atto di un’autorità pubblica che, a seguito della sua domanda, concede a una persona straniera la cittadinanza dello Stato richiesto. Ogni Stato determina liberamente le condizioni alle quali concedere la naturalizzazione. Nel caso dei rifugiati, questa facoltà è mitigata dall’obbligo di agevolarne la naturalizzazione (Convenzione sullo statuto dei rifugiati, 1951, art. 34). Su scala regionale, la Convenzione europea sulla nazionalità (1997) all’articolo 6 dispone: «ciascuno Stato parte prevede, nella sua normativa interna, per le persone che risiedano legalmente e abitualmente nel suo territorio, la possibilità di naturalizzazione.»

O

  • Organizzazione non governativa (ONG)

    Una ONG è un’associazione di individui che desiderano perseguire obiettivi comuni e di utilità pubblica cooperando tra loro. Le attività possono essere svolte su scala locale o internazionale. Un esempio di ONG è Amnesty International, che agisce a livello mondiale senza essere diretta dagli Stati.

  • Organizzazione internazionale (OI)

    Un’organizzazione internazionale è un’associazione di Stati che desiderano perseguire obiettivi comuni e di utilità pubblica cooperando tra loro.

  • Organizzazione intergovernativa

    Un’organizzazione intergovernativa è un’organizzazione internazionale tra più Stati sovrani, affinché essi possano coordinarsi. È la dirigenza dei paesi stessi a discutere e prendere decisioni comuni su determinati aspetti che desiderano coordinare. L’ONU e l’OMC sono ad esempio organizzazioni intergovernative.

  • Operazione di mantenimento della pace (OMP)

    “Le operazioni di mantenimento della pace (OMP) sono azioni volte a proteggere i civili, promuovere i diritti umani, ristabilire lo Stato di diritto e contribuire al disarmo nei paesi in conflitto o in guerra. Si tratta di operazioni temporanee che devono rispettare tre principi fondamentali:
    – il consenso delle parti;
    – l’imparzialità;
    – il non ricorso alla forza (tranne in caso di legittima difesa o difesa del mandato).”

  • Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS)

    I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sono stati fissati dall’ONU nel 2015 come seguito agli Obiettivi del Millennio. Rappresentano il filo conduttore per uno sviluppo sociale equo, economicamente efficace ed ecologicamente tollerabile. Occorre dunque tenere conto degli effetti su società e ambiente affinché il nostro pianeta venga conservato per le generazioni future. Tutti gli stati membri dell’ONU hanno come obiettivo quello di raggiungere i 169 traguardi entro il 2030, ecco perché si parla anche di Agenda 2030.

P

  • Protocollo

    Un protocollo è un documento che riferisce le decisioni e gli impegni presi nel quadro di una conferenza internazionale.

  • Proliferazione nucleare

    Il termine proliferazione nucleare è utilizzato per designare l’aumento del numero di attori in possesso di armi nucleari.

  • Principio del non respingimento

    Nel diritto internazionale, il principio del non respingimento è il divieto di espellere o rinviare una persona in un paese dove la sua libertà e la sua vita sono in pericolo. Questo principio è legato ai diritti umani e fa parte del diritto consuetudinario internazionale. Secondo l’articolo 33 della Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 sullo statuto dei rifugiati «nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche.» Questo principio è dunque la pietra miliare della protezione internazionale delle persone rifugiate e richiedenti l’asilo.

  • Prigioniero di guerra

    Combattente caduto nelle mani dell’avversario nel contesto di un conflitto armato internazionale. I membri di equipaggio della marina mercantile e dell’aviazione civile, nonché altre persone che seguono le forze armate senza farne effettivamente parte, possono avere lo status di prigionieri di guerra. Le condizioni di detenzione e il lavoro che può essere loro imposto sono disciplinati dalla terza Convenzione di Ginevra. I prigionieri di guerra hanno il diritto di ricevere visita dai delegati del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Non sono perseguibili penalmente per atti non proibiti dal diritto internazionale umanitario che hanno commesso nel quadro della condotta delle ostilità. I prigionieri di guerra non possono rinunciare al loro statuto. Il personale medico e religioso incaricato di assistere i detenuti, pur non beneficiando esso stesso dello statuto di prigioniero di guerra, ha diritto a un trattamento equivalente. Invece, i mercenari e le spie solitamente non ne beneficiano.

  • Persona sfollata per motivi ambientali

    Le persone sfollate per motivi ambientali sono individui forzati a lasciare il loro luogo di residenza a causa di processi ambientali. Si tratta della migrazione spaziale di popolazioni in fuga da catastrofi naturali o conflitti «persistenti e ricorrenti», che mettono in discussione il loro accesso alle risorse vitali, costituite generalmente dalle risorse naturali.

  • Persona sfollata all’interno del proprio paese

    Persone o gruppi di persone forzati o costretti a fuggire o ad abbandonare la propria casa o il luogo di residenza abituale, a causa di un conflitto armato, di situazioni di violenza generalizzata, di violazione dei diritti umani o di catastrofi naturali o provocate dall’uomo, o per evitarne gli effetti, e che non hanno attraversato le frontiere internazionali riconosciute di uno Stato.

  • Persona sfollata all’esterno del proprio paese

    Persona forzata a lasciare il proprio paese, spesso in massa, a causa di conflitti armati, disordini interni, catastrofi naturali o provocate dall’uomo, e che non soddisfa i criteri per ottenere lo status di rifugiata. Talvolta ci si riferisce a queste persone con il termine «rifugiato de facto».

  • Persona rimpatriata

    Una persona rimpatriata è qualcuno che si trova in un paese straniero e che viene riportato nel proprio paese d’origine per ragioni diverse (incidente, malattia, catastrofe naturale o umana, epidemia, conflitto armato, ecc.) Per esempio, se una persona è in vacanza all’estero e il paese in cui si trova è toccato da uno tsunami che provoca molti danni, questa persona può farsi rimpatriare (riportare) nel proprio paese d’origine. Il rimpatrio è spesso organizzato dal paese d’origine attraverso l’ambasciata presente nel paese straniero.

  • Persona rifugiata

    Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, un rifugiato è una persona che «nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi.» (Convenzione sullo statuto dei rifugiati, 1951, art. 1 cpv. 2). I rifugiati beneficiano di una protezione particolare a livello internazionale che permette loro di presentare domanda d’asilo in altri paesi. Questo termine si distingue dal termine migrante, che designa chiunque, indipendentemente dalle motivazioni, abiti in un paese diverso da quello d’origine, per una durata limitata o meno.”

  • Persona richiedente l’asilo

    Persona che chiede di essere ammessa sul territorio di uno Stato in qualità di rifugiata, in attesa che le autorità competenti decidano sulla sua domanda. In caso di rifiuto, il richiedente respinto deve lasciare il territorio dello Stato in questione; può essere oggetto di una misura di espulsione come qualsiasi straniero clandestino, a meno che non gli venga concesso il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie o di altro tipo.

  • Persona migrante economica

    Persona migrante che lascia il proprio paese d’origine per stabilirsi sul territorio di uno Stato straniero al fine di migliorare le proprie condizioni di vita. Il termine può essere utilizzato per distinguere queste persone dai rifugiati in fuga dalle persecuzioni. Si applica anche a chi cerca di entrare in un paese senza autorizzazione o ricorrendo a procedure d’asilo senza motivazione legittima e alla manodopera stagionale.

  • Persona migrante ambientale

    Sono chiamate migranti ambientali le persone o i gruppi di persone che per ragioni essenzialmente legate a un cambiamento ambientale improvviso o progressivo, che influisce negativamente sulla loro vita o condizione di vita, sono costrette a lasciare la loro casa, o lo fanno di propria iniziativa, temporaneamente o definitivamente, e che di conseguenza si spostano all’interno del loro paese o all’esterno (OIM 2007).

  • Persona migrante

    A livello internazionale non esiste una definizione universalmente accettata del termine «migrante». Solitamente il termine si applica quando la decisione di migrare è presa liberamente dall’individuo interessato, per motivi «di convenienza personale» e senza l’intervento di un fattore determinante esterno. Si applica dunque alle persone che si spostano verso un altro paese o un’altra regione al fine di migliorare le proprie condizioni materiali e sociali, le proprie prospettive future o quelle della loro famiglia.

  • Persona apolide

    Individuo privo di nazionalità, che sia perché non ne ha mai avuta una, o perché l’ha persa senza ottenerne un’altra. Lo stato di apolidia priva l’individuo dei diritti e dei doveri legati alla cittadinanza, specialmente il diritto alla protezione diplomatica e il diritto di ritornare al proprio paese d’origine. Nel diritto internazionale generale, la Convenzione sullo statuto degli apolidi (1954) organizza le condizioni giuridiche degli apolidi e accorda loro un certo numero di diritti, specialmente in materia economica e sociale.

  • Patrimonio culturale

    Il patrimonio culturale è l’insieme dei beni ereditati. Comprende tutto il patrimonio materiale (dipinti, monete, manoscritti, costumi, monumenti, relitti, ecc.) e immateriale (tradizioni, riti, ecc.).

  • Pandemia

    La pandemia definisce la propagazione di una malattia infettiva in più paesi e continenti. Spesso si tratta dapprima di un’epidemia locale che in seguito si propaga su scala più mondiale.

R

  • Risoluzione

    Una risoluzione è una decisione presa da organizzazioni e conferenze internazionali. La maggior parte delle risoluzioni hanno il carattere di raccomandazione e non sono vincolanti (tranne quelle dell’Assemblea generale ONU). Non è il caso per determinate risoluzioni del Consiglio di sicurezza, che possono essere vincolanti per tutti gli Stati membri, ovvero devono essere rispettate da tutti gli Stati membri.

  • Responsabilità di proteggere (principio)

    Il principio della responsabilità di proteggere è la protezione della popolazione da crimini gravi, ovvero: genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e pulizia etnica.

  • Respingimento

    Atto con il quale uno Stato si oppone all’entrata di uno straniero sul proprio territorio e lo rinvia verso il paese da cui proviene. Per estensione, atto con il quale uno Stato allontana dal proprio territorio uno straniero in situazione irregolare. In questo senso, il respingimento comprende ogni azione coercitiva che abbia come risultato quello di rinviare un individuo verso un altro Stato, che sia mediante espulsione, respingimento ai confini, intercettazione extraterritoriale, ecc. Si tratta di una misura contraria al diritto internazionale con la quale uno Stato rinvia un individuo verso il territorio di un altro Stato dove la sua vita o la sua libertà sarebbe minacciata; dove potrebbe venir perseguitato per ragioni quali la sua razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale e le sue opinioni politiche; dove potrebbe cadere vittima di torture.

  • Ratifica

    Ratificare significa approvare e confermare un impegno. Nel diritto internazionale, la ratifica segue le fasi di negoziazione, redazione e firma di un trattato. Le istanze nazionali degli Stati sono competenti per la ratifica di un trattato, cosa che conferma il loro impegno.

S

  • Sviluppo sostenibile

    Secondo la definizione della Commissione mondiale dell’ambiente e dello sviluppo del 1987, «Lo sviluppo sostenibile è un tipo di sviluppo che risponde ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai propri». In altre parole, si tratta di un concetto economico a lungo termine che integra vincoli ecologici e sociali.

  • Statuto delle Nazioni Unite

    Redatto nel 1945, lo Statuto delle Nazioni Unite è il documento istitutivo che definisce scopi e principi dell’ONU, ovvero garantire la pace e la sicurezza mondiale, nonché la composizione, la missione e i poteri dei suoi organi (Assemblea generale, Consiglio di sicurezza, Segretariato, Consiglio di amministrazione fiduciaria, Corte internazionale di giustizia, Consiglio economico e sociale).

  • Spostamento forzato

    Nel diritto dei conflitti armati, il trasferimento forzato, individuale o collettivo, di civili all’interno di un territorio occupato. Ai sensi della Convenzione (IV) di Ginevra per la protezione delle persone civili in tempo di guerra (1949, art. 49) e del protocollo aggiuntivo I alle Convenzioni di Ginevra relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali (1977, art. 85), lo spostamento forzato costituisce un crimine di guerra, a meno che non sia giustificato da impellenti ragioni militari. In senso più generale, trasferimento forzato, individuale o collettivo, di persone al di fuori del proprio paese o della propria comunità, in particolare a causa di un conflitto armato, disordini interni, catastrofi naturali o provocate dall’uomo.

  • Spazio Schengen

    Lo spazio Schengen è una zona di libera circolazione senza frontiere fra i 26 paesi che lo compongono. L’accordo Schengen è stato stipulato nel 1985 da Germania, Belgio, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Prevede la libertà di attraversare le frontiere, da non confondere con la possibilità di stabilirsi sul territorio. La libera circolazione delle persone è una delle libertà fondamentali dell’Unione europea (libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali). I cittadini dell’UE e di paesi terzi possono quindi viaggiare liberamente senza controlli alle frontiere. Un insieme di Stati ha progressivamente ratificato l’accordo, che rientra nel diritto comunitario dal 1997 (Trattato di Amsterdam). Lo Spazio Schengen copre la quasi totalità dei paesi dell’UE e alcuni paesi terzi (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).

  • Spazio Dublino

    Gli Accordi di Dublino del 1990 definiscono uno strumento di coordinamento della politica d’asilo. Secondo questo sistema, un richiedente d’asilo può presentare una sola e unica domanda d’asilo all’interno dello «spazio Dublino». Sono Stati Dublino tutti gli Stati UE nonché i quattro Stati associati (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein). Il regolamento Dublino III è entrato in vigore il 19 luglio 2013 su scala UE.

  • Sovranità

    La sovranità di uno Stato implica che quest’ultimo è l’autorità suprema per prendere decisioni all’interno dei propri confini. Non vi è dunque alcuno Stato o istituzione che possa interferire con gli affari interni di un altro Stato. L’unica eccezione è il Consiglio di sicurezza, che può adottare decisioni vincolanti per tutti gli Stati membri dell’ONU.

  • Società delle nazioni (SdN)

    Precursore dell’ONU, la Società delle nazioni (SdN) è stata fondata nel 1919, con sede a Ginevra. L’obiettivo della SdN era quello di garantire la pace. Dotata di poteri ridotti, la Società delle Nazioni non ha potuto impedire l’ascesa del fascismo in Europa, che ha portato alla Seconda guerra mondiale. È stata definitivamente sostituita dall’ONU nel 1946. Ai tempi della Società delle Nazioni sono stati istituiti numerosi organismi internazionali, come per esempio l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).

  • Società civile

    La società civile designa l’inseme di ONG, associazioni e persone coinvolte nella sfera politica per difendere gli interessi della popolazione.

  • Sindemia

    Una sindemia è un fenomeno globale più ampio rispetto a una pandemia, che rivela interazioni biologiche e sociali importanti per la prognosi, il trattamento e la politica sanitaria. Lo sviluppo di un vaccino o di un metodo di trattamento non è sufficiente a tenerla sotto controllo. È ad esempio il caso della sindemia di Covid-19.

  • Sicurezza umana

    La sicurezza umana mira a garantire la sicurezza individuale, a proteggere le persone da violenza politica, guerra, ecc. Il concetto va oltre la sicurezza fisica, poiché comprende anche la sicurezza sociale, economica, i diritti politici e l’ambiente. Promuove l’interesse generale, i diritti fondamentali e tutto ciò che possa prevenire minacce dirette alla sicurezza.

  • Sicurezza sanitaria

    Si tratta di sicurezza in ambito di sanità. Per garantirla, è importante intervenire in più ambiti come l’alimentazione, i medicamenti, la salute sul lavoro e l’ambiente.
    La sicurezza sanitaria, proprio come quella alimentare, è un aspetto della sicurezza umana.

  • Sicurezza collettiva

    Un sistema di sicurezza collettiva mira a sostituire il principio del self-help, sostenendo che un’aggressione contro un membro del sistema è considerata come un’aggressione contro tutti e richiede quindi una risposta collettiva, se necessario armata. La NATO è un esempio di sistema di sicurezza collettiva. Gli stati membri di questa organizzazione si impegnano a proteggersi mutualmente in caso di aggressione/attacco di uno degli Stati membri.

  • Sanità pubblica

    “La sanità pubblica comprende l’insieme delle azioni e delle disposizioni volte a preservare e a proteggere la salute dei cittadini, a livello di un determinato gruppo di popolazione o di un paese, e a seconda della collettività, comprende anche lo studio della salute di una popolazione a scala nazionale o di altro tipo (ad es. mondiale, gruppo sociale). Dalla sua fondazione del 1948, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la salute come «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, che non consiste solamente nell’assenza di malattie o infermità.» Per essere in buona salute occorre che i bisogni nutrizionali, sanitari, educativi, sociali e affettivi siano soddisfatti.
    L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 2002 ha definito la sanità pubblica come «l’insieme degli sforzi effettuati dalle istituzioni pubbliche in una società per migliorare, promuovere, proteggere e ripristinare la salute della popolazione, grazie a un’azione collettiva».”

  • Sanità globale

    La sanità globale consiste nel raggiungere l’equità in materia di sanità a livello mondiale affrontando questioni sanitarie transnazionali, determinanti, interventi e altre strutture formali che sfuggono al controllo delle istituzioni nazionali.

  • Sanità

    La sanità è «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste solo in un assenza di malattia o d’infermità. […] costituisce un diritto fondamentale di ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, d’opinioni politiche, di condizione economica o sociale.» (preambolo della Costituzione dell’OMS, 1946)

  • Saldo migratorio

    Differenza fra il numero di persone immigrate (persone che arrivano da un altro paese) e di quelle emigrate (persone che lasciano il paese per recarsi in un altro) su un dato territorio.

T

  • Tribunale penale internazionale

    Nel quadro delle Nazioni Unite, tribunali istituiti a seguito di violazioni del diritto internazionale umanitario agli inizi degli anni 1990. Nel 1993, per decisione del Consiglio di Sicurezza, è stato creato il Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, con lo scopo di giudicare le persone che hanno violato il diritto internazionale umanitario. Nel 1994 è stato istituito anche il Tribunale penale internazionale per il Ruanda.

  • Tribunale internazionale speciale

    Tribunale creato appositamente in un determinato contesto. Si tratta di un tribunale temporaneo, con competenze limitate in termini di tempo, spazio e materiale. I primi tribunali di questo tipo sono stati istituiti a seguito della Seconda guerra mondiale (Norimberga e Tokyo).

  • Trattato (internazionale)

    Quando due (bilaterale) o più (multilaterale) entità del diritto internazionale (principalmente Stati, ma anche organizzazioni internazionali) trovano un’intesa su un determinato argomento, stipulano un trattato affinché le parti si impegnino a rispettare quanto deciso. Questi trattati sono anche chiamati convenzioni.
    Le tappe della creazione di un trattato sono le seguenti:
    – negoziati fra le parti;
    – firma per indicare l’intenzione di rispettare i contenuti;
    – ratifica: impegno formale al rispetto del trattato. Questo può richiedere l’adeguamento della legislazione nazionale o l’accordo da parte dell’organo legislativo (parlamento);
    – entrata in vigore: data a partire dalla quale un trattato è ufficialmente applicabile nel paese che lo ha ratificato.

  • Tratta di persone

    Il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o accogliere persone, tramite la minaccia o l’uso della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di danaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro o i servizi forzati, la schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo di organi. (Protocollo per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini, 2000)

U

  • Umanitario

    Designa un aiuto o un’entità che tutela il rispetto dell’essere umano e il benessere dell’umanità. L’etica umanitaria si basa sulla convinzione che è giusto aiutare chiunque si trovi in situazione di grave pericolo. L’aiuto umanitario incarna dunque la solidarietà nel mondo, venendo in soccorso delle vittime di catastrofi naturali o conflitti armati fornendo assistenza e protezione.

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