Per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è necessaria la partecipazione di tutti i paesi del mondo, indipendentemente dalla loro ricchezza. Tuttavia, le misure da adottare non sono le stesse per tutti, poiché ognuno mette in atto soluzioni adeguate alla propria realtà.

Ci sono 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che mirano a trasformare il nostro mondo in un luogo dove tutti possono vivere con dignità.

Per essere definito sostenibile, lo sviluppo deve essere socialmente equo, ecologicamente accettabile ed economicamente efficiente.

Gli Obiettivi di Sviluppo sono stati adottati nel 2015 nell'ambito di un piano d'azione da raggiungere entro il 2030.

Il consumo responsabile tiene conto dei criteri dello Sviluppo Sostenibile. Deve essere rispettoso dell'ambiente, vantaggioso per l'economia e positivo per la società. Riparando le apparecchiature che non funzionano piuttosto che acquistarne di nuove, riduciamo la quantità di risorse che utilizziamo. Allo stesso modo, gli oggetti che non usiamo più possono essere dati invece che buttati.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile mirano a fornire ad ogni essere umano una vita dignitosa e libera dalla povertà. Pertanto, la manodopera a basso costo è in contrasto con questi obiettivi e quindi non ne fa parte. Al contrario, gli OSS/SDGs promuovono condizioni di lavoro dignitose che consentono ai lavoratori di guadagnare abbastanza soldi per sostenere adeguatamente se stessi e le loro famiglie.

Nel 2015 la cooperazione svizzera allo sviluppo ammontava a circa 92 centesimi al giorno per cittadino. E meno del prezzo di un croissant.

La parità di genere si basa sull'idea che uomini e donne sono uguali. Così, nessun gruppo è superiore all'altro e le donne e gli uomini hanno gli stessi diritti. Secondo il principio della parità di genere, uomini e donne dovrebbero ricevere la stessa retribuzione per un lavoro di pari competenza.

1,2 miliardi di persone, o 1 persona su 5 nel mondo, non ha ancora accesso all'elettricità. La maggior parte di queste persone sono concentrati in una dozzina di paesi in Africa e in Asia.

Con il 63,8% delle donne nella Camera dei deputati, il Ruanda è in cima alla classifica mondiale. In Svizzera, la proporzione di donne è del 15% nel Consiglio degli Stati e del 33% nel Consiglio nazionale (2018).